Taylor Marshall nel libro “Gli infiltrati. Il complotto per distruggere la chiesa dall’interno” edizione Fede e Cultura, con la prefazione di monsignor Athanasius Schneider, Vescovo ausiliario di Santa Maria in Astana parla di un argomento sottovalutato una possibile infiltrazione della Chiesa da parte di alcuni gruppi di potere con l’intento di distruggerla.
Esiste un astio incessante nei confronti di Gesù Cristo in particolare verso il suo essere l’unico redentore per l’umanità, che si manifesta attraverso enunciazioni che rifiutano la verità dottrinale o qualsivoglia legge morale nonché ricusare una chiesa che, senza alcun filtro, accetti la mentalità del cosiddetto “mondo moderno”.
Il culmine di questa versione nei confronti della Dottrina della Chiesa vede ai giorni nostri numerosi membri del clero accettare in modo acritico le richieste del mondo moderno.
E’ lecito domandarsi perché la Chiesa accetta che la liturgia, la morale, l’intero corpo dell’insegnamento cristiani siano messi in discussione se non addirittura rimossi.
Ciò che si definisce mondo moderno è figlio della Rivoluzione Francese che vede l’uomo libero da ogni comandamento divino, l’abolizione della gerarchia sociale e religiosa così come la differenza tra i sessi, generando una fratellanza tra gli uomini priva di senso critico, quindi dogmatica, capace di superare qualsiasi credo religioso.
Il fondamento della crisi che la Chiesa vive può essere ricondotto alla infiltrazione delle Istituzioni ecclesiali da parte del mondo non credente in particolare da appartenenti alla Massoneria.
La Massoneria, così come, il liberalismo ed il modernismo, da più di un secolo sono entrati nella Chiesa con l’intento di cambiarne la dottrina e la liturgia così come la sua missione da soprannaturale a secolare.
Alcuni indicano come responsabile di ciò il controverso pontificato di Papa Francesco altri la confusione che si è generata con le dimissioni di Papa Benedetto XVI nel 2013.
Secondo Marshall il problema si è generato col Concilio Vaticano II, il progetto per sostituire la religione di Gesù Cristo crocefisso e risorto con una nuova religiosità basata sull’umanesimo e sul globalismo.
Un tale progetto, se così, lo si vuole definire, ha origini lontane richiedendo un lungo e meticoloso percorso. L’autore specifica che vista l’attuale impossibilità di accedere agli Archivi Vaticani alcune situazioni restano nell’ambito delle ipotesi.
In altri casi ben documentati si evidenzia l’esistenza di un “filo rosso” che percorre l’ultimo secolo e mezzo della Storia della Chiesa.
La Chiesa di Cristo da sempre è infiltrata “da nemici”; il punto in questione è l’entità di questa infiltrazione che vede le sue sentinelle, su tutte, il Romano Pontefice ed i suoi Vescovi, esercitare un grado di sorveglianza che deve impedire o quantomeno ostacolare tale infiltrazione.
“Lupi travestiti da pecore” così Nostro Signore indica coloro che a partire da Giuda Escariota hanno invaso la Chiesa cercando, ed a volte, riuscendo, di contaminare la dottrina stessa.
Numerosi intrepidi Vescovi, sacerdoti e fedeli laici hanno lanciato avvertimenti sui rischi che la Chiesa correva; ciò che è difficile comprendere è perché chi nelle Istituzioni ecclesiali aveva ed ha la responsabilità di prestare attenzione a questi avvertimenti non ha percepito la pericolosità di ciò che stava avvenendo e di come questi “lupi travestiti da pecore” riuscivano ad entrare mettendo in dubbio il valore dell’insegnamento cristiano.
Il libro di Taylor Marshall vuole essere una luce capace di destare dal torpore i molti che nella Chiesa non hanno prestato attenzione alla lenta e silenziosa “infiltrazione” così come vuole riportare le radici storiche e gli autori responsabili di tale lento e costante processo.
Come detto da Leone XIII “la Chiesa non ha nulla da temere”. L’auspicio è che il complotto per distruggere la Chiesa dall’interno non possa avere successo e che le “sentinelle” della religione cattolica in primis il Pontefice ed i Vescovi possano fare sentire la voce potente e cristallina della Nostra Madre, la Chiesa: “Essi non potranno prevalere su di me”.